Cosa fare durante un'ora di adorazione in silenzio?
Consigli pratici di Padre Justo
<<Signore, insegnaci a pregare >>
Lc 11,1
Innanzitutto, il silenzio.

Sebbene comunitariamente si possa adorare attraverso un'adorazione guidata e meditata, si adora sforzandosi di fare silenzio dentro ed intorno a sé, per permettere a Dio di comunicare col nostro cuore ed al nostro cuore di comunicare con Dio.
Si fissa lo sguardo verso l'Eucaristia, che è il segno vivo dell'amore che Gesù ha per noi, donandoci la sua presenza reale e sostanziale:
"Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo." Mt 28,20
Non dimenticate mai a chi siete davanti. Riempite il tempo con meditazioni personali e, se nulla vi viene in mente, lasciate fare: per entrare in intimità con il Signore occorre abbandonarsi, lasciandosi compenetrare dal Suo amore. Gesù Cristo, presente nel Santissimo Sacramento, essendo vivo desidera che gli parliamo. Lui ci parlerà, sicuramente non a voce, con modi suoi misteriosi.
Il colloquio tra l'anima e il Signore è la vera meditazione eucaristica. Comunque, usate la vostra pietà e il vostro amore prima di usare i libri.
Che un libro vi accompagni per iniziare un buon cammino, quando lo spirito è divenuto pesante o i vostri sensi sono stressati, va bene, ma ricordatevi che il buon maestro preferisce la povertà dei nostri cuori ai più sublimi pensieri.
Lascia che Lui ti abbracci e che tu riceva la sua pace e le sue grazie. Lui ti guarda e tu lo guardi.
Quindi la lode a Dio.

Nell'adorazione personale e silenziosa si loda Dio, in maniera spontanea o aiutati dai salmi, soprattutto gli ultimi del Salterio. Lodare è benedire Dio per ciò che lui è, è un movimento dello spirito che esulta, innalzandosi.
I Salmi ci collegano a Gesù, perché anche lui ha pregato i Salmi e ci collegano a tutta la chiesa orante, perché il salterio è la preghiera ininterrotta della chiesa. Inizia un dialogo personale con Gesù : Come è il Signoer? Cosa ti risponde?
Esempio - Salmo 30: "Signore, mio Dio, a te ho gridato e mi hai guarito"
LA TUA ANIMA A GESÙ: Tu sei il mio Dio, quando io grido tu mi ascolti, conosci la mia sofferenza.
GESÙ ALLA TUA ANIMA: Caro figlio - inserisci il tuo nome - quando tu gridi io ti ascolto, io guarisco la tua tristezza. Confida in me...."
Lascia che le parole personali di Dio a te penetrino profondamente nel tuo cuore. Sarà come un balsamo sulla tua anima. E continua a dialogare con Gesù.
Poi c'è il ringraziamento a Dio.

Per ringraziare il Signore dovremmo esercitare la nostra capacità di ricordare tutto ciò che ci ha donato, a iniziare dal bene della vita.
Per il dono della tua vita, per tutte le cose positive nella tua vita, i successi, i momenti di felicità, proprio per tutto ciò che arricchisce la tua vita. Ringrazialo anche che ora vuole usarti per dare i suoi doni d'amore attraverso di te a molti altri. Ringrazialo in nome di molti altri che ora non sono davanti a lui.
Quindi l'intercessione.

Nell'adorazione è lecito anche intercedere per gli altri, supplicare per necessità materiali e spirituali, entrare in profondo dialogo con il Signore.
"Pregate inoltre incessantemente, con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti" Ef 6,18
Racconta al Signore tutte le tue preoccupazioni, difficoltà e paure. Puoi anche gridare dal profondo del tuo cuore e dirgli che a volte è difficile per te. Parla semplicemente e chiaramente con il tuo Dio. Sapendo sempre che nulla è impossibile al Lui, il tuo Creatore che ti ama profondamente e niente desidera di più che contraccambi il suo immenso amore che nutre per te.
Infine, c'è la riparazione.

Si adora in riparazione dell'apostasia e di tutti i sacrilegi, delle eresie e anche di tutte le molteplici forme di indifferenza, che ignorando l'amore di Dio lo vanificano. La riparazione va unita all'intercessione per queste povere anime che vanno verso la perdizione.
Signore, abbia pietà di noi e del mondo intero.
Consigli tratti da un'intervista a padre Lo Feudo.